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La criminalità organizzata a Bolzano.

Il MoVimento 5 Stelle in Alto Adige ed in Trentino già da tempo denuncia la necessità di predisporre gli anticorpi necessari per le possibili infiltrazioni mafiose sul nostro territorio.


Nei mesi scorsi abbiamo presentato in consiglio provinciale un'interrogazione per l'istituzione urgente di un sistema di monitoraggio della criminalità organizzata attraverso un osservatorio che consenta una stretta sinergia con il Trentino.

(Per approfondire il lavoro del Consigliere Marini in Trentino sulla argomento clicca qui.)


Le notizie di cronaca di oggi e l'arresto di 9 persone mettono in evidenza l'urgenza di predisporre tali strumenti a tutela del nostro territorio specie in questo momento di grande emergenza economica.

Tra le argomentazioni che abbiamo riportato all'interno della nostra interrogazione sicuramente alcuni fatti, prima di oggi, erano già motivo di allarme; da più parti è stato posto il problema delle possibili ingerenze da parte della criminalità organizzata su appalti, stanziamenti pubblici e più in generale della facilità di penetrazione delle mafie nel tessuto economico in conseguenza dell’attuale situazione di crisi;


in data 10 aprile 2020, la Ministra degli Interni Luciana Lamorgese inviava una circolare all'indirizzo dei prefetti della Repubblica, ai Commissari del Governo per le province autonome di Trento e Bolzano e al presidente della giunta regionale della Val d’Aosta, l’oggetto della comunicazione era il seguente: “Emergenza Covid-19. Monitoraggio del disagio sociale ed economico e attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi e di ogni forma di illegalità”.

La ministra da un lato invitava all'attenzione dovuta alle esigenze delle imprese nell'attuale complessa congiuntura, dall'altro richiamava alla protezione dell'economia legale rispetto ai tentativi di infiltrazione ed inquinamento da parte dell’attività criminale attraverso l'utilizzo da parte dell'attore pubblico della naturale «capacità di mediazione dei conflitti e di azione a tutela dei diritti civili, sociali, politici ed economici, compreso quello della libertà di iniziativa economica che, per le difficoltà del momento, può risultare maggiormente permeabile a rischi di condizionamento mafioso»;


sempre in data 10 aprile 2020 la Banca d’Italia emanava una raccomandazione agli istituti di credito italiani nella quale si può leggere:

«Considerate le opportunità che l’attuale crisi rischia di offrire alla criminalità economica si fa presente che gli intermediari dovranno continuare a sottoporre la clientela a tutti gli obblighi previsti dalla disciplina in materia di antiriciclaggio»;

il 12 aprile 2020 il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho dichiarava in un’intervista a un quotidiano nazionale: «C’è il pericolo che le mafie, e in generale le organizzazioni criminali, approfittino di questa crisi. Sia durante, sia dopo»;


il 13 aprile 2020, in merito all'esigenza di sveltire le procedure a fronte del rischio di interferenza da parte delle mafie, il Procuratore della Repubblica Nicola Grattieri sintetizzava così la situazione: “bisogna fare in fretta, ma c’è il pericolo che i soldi vadano in mano alle mafie”;



Una denuncia analoga è giunta anche dalla Provincia Autonoma di Bolzano tramite le dichiarazioni rilasciate alla stampa locale il 3 maggio 2020 dal presidente dell’Ordine dei Commercialisti bolzanini Claudio Zago:


«In questo momento il rischio sanitario è in primo piano ed è giusto che sia così: stiamo affrontando una pandemia mai vissuta prima, e dobbiamo essere capaci di pensare un nuovo modo per organizzare il lavoro. Allo stesso modo però è essenziale non abbassare la guardia sulla legalità: perché proprio nei momenti di difficoltà e cambiamento si aprono le maglie e il tessuto imprenditoriale può diventare più permeabile. L’Ordine, infatti, partecipa alle indicazioni fornite dal prefetto per evitare questo fenomeno dello sciacallaggio imprenditoriale. Inoltre, possiamo ricorrere all'esperienza accumulata negli anni nel contesto dell’antiriciclaggio. Ecco perché è sempre più fondamentale il ruolo di professionisti preparati in grado di riconoscere e di segnalare eventuali attività criminose»

Alla luce di queste dichiarazioni il MoVimento ritiene che l’assenza di un Osservatorio sulla criminalità organizzata operativo nella Provincia di Bolzano costituisca una mancanza grave, da colmare con rapidità, in modo da non lasciare il nostro territorio privo di uno strumento utile all'analisi e quindi al contrasto delle infiltrazioni criminali.




L'interrogazione completa è consultabile al link: http://www2.landtag-bz.org/documenti_pdf/IDAP_606830.pdf


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