Il consigliere provinciale Diego Nicolini interviene nella fase di apertura del bilancio effettuando una sintesi di quanto accaduto politicamente in questi ultimi mesi:
"Le parole con cui il Presidente Kompatscher ha introdotto la legge di Bilancio sono state particolarmente apprezzate, condividiamo il richiamo all’unità e alla collaborazione da parte delle minoranze e possiamo affermare che responsabilmente anche noi abbiamo fatto del nostro meglio per il bene della nostra comunità;
nella sostanza il presidente ha tratteggiato le priorità dell’azione politica per i prossimi anni che corrispondono in pieno con l’azione del governo nazionale a trazione M5S:
Cambiamento climatico attraverso la transizione energetica;
Sburocratizzazione tramite una digitalizzazione totale dei processi della pubblica amministrazione;
Maggiori risorse alla formazione, con uno sguardo particolare agli ultimi;
Se dai programmi generali guardiamo a cosa è stato messo in pratica però ci rendiamo conto che le decisioni e le scelte della giunta non sono andate in questa direzione.
La “Südtiroler Weg”, la via autonoma altoatesina, intrapresa ad inizio maggio, non ha portato migliori condizioni in autunno rispetto ai nostri vicini. Dal nostro punto di vista non si è fatto affidamento sugli esperti medici del comitato tecnico scientifico ma si è chiaramente ceduto alla pressione delle lobby.
Ci è sembrato che questa via autonoma si sia decisa per principio, per ideologia e non perché ve ne erano i presupposti, ma soprattutto quello che non sopportiamo è che è stata fatta forzando gli accordi e cercando il conflitto.
Abbiamo sostenuto fin dal primo momento il test di massa e con orgoglio possiamo dire che è stato un grande successo ma, adesso che i numeri stanno diminuendo dappertutto, seppur con estrema irregolarità e lentezza, denunciamo l’impreparazione e la cronica inadeguatezza del nostro sistema sanitario.
È una inadeguatezza dipendente dalla scellerata gestione locale, nonostante siamo in assoluto la provincia con la più alta spesa pro/capite, rispetto al vicino Trentino che è rimasto in zona gialla per tutto il periodo di questa seconda ondata e nonostante l’andamento epidemiologico sia simile se non peggiore, noi siamo rimasti confinati duramente in zona rossa rafforzata per a causa delle nostre carenze strutturali, in particolare nella mancanza del personale sanitario.
Qualcuno continua ad insistere, anche nel mezzo di questa pandemia, che si stanno trascurando i diritti al bilinguismo, dimostrando la totale insensibilità rispetto alla rivoluzione nelle nostre priorità e gerarchia dei problemi innescata dalla pandemia.
È proprio per questo che siamo finiti in zona rossa, la nostra sanità anziché migliorare in quantità e qualità, è immobilizzata da questioni etniche, linguistiche e politiche assurde."
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