Presentato in Provincia il disegno di legge per l'istituzione del reddito energetico.
Ma come funziona?
Il settore delle fonti rinnovabili è sempre più al centro dell’attenzione, anche nel nostro Paese, da parte di imprese, istituzioni e organismi non governativi. La sempre maggiore sensibilità alle tematiche relative ai combustibili non fossili, rende necessario un forte sviluppo di questo settore sia nel comparto energetico sia in quello del trasporto sostenibile.
Tali fonti rivestono, infatti, un ruolo centrale nella strategia di diversificazione del mix energetico;
la generazione diffusa è quindi l’unica prospettiva di liberazione dalla dipendenza energetica, a favore di un sistema caratterizzato da autonomia e partecipazione, volto a realizzare il modello dell’economia solidale nel settore energetico, consentendo a tutti di essere utenti attivi.
Entrando nel merito, questa proposta di legge si basa su un fondo pubblico che serve per finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici sulle case dei cittadini, a partire da quelli con redditi più bassi ma potenzialmente destinato a tutti, gratuitamente.
Si prevede, infatti, che la Provincia acquisti impianti fotovoltaici mettendoli a disposizione in comodato d’uso gratuito per 9 anni (rinnovabili fino a un massimo di 25 anni), prioritariamente ad utenti, selezionati a seguito di apposito bando, che presentino condizioni di disagio socioeconomico. Contemporaneamente questi ultimi si impegnano ad attivare il servizio di scambio sul posto dell’energia prodotta dai medesimi impianti con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) - società che ha come socio unico il Ministero dell’Economia e delle Finanze e come mission la promozione dello sviluppo sostenibile e l’utilizzo razionale dell’energia.
Grazie alla possibilità di produrre autonomamente l’energia e di cedere al Gestore l’energia prodotta in eccesso e non consumata, le famiglie interessate da questa iniziativa conseguiranno, da un lato, significativi risparmi in bolletta e, dall'altro contribuiranno a tutelare l’ambiente riducendo il ricorso all'energia prodotta da fonti fossili, contribuendo così alla riduzione di CO2 emessa in atmosfera.
Nella realtà provinciale il Piano Energetico Ambientale Provinciale è stato approvato con la D.G.P. n.7080 del 22 dicembre 1997, mentre con la D.G.P. n. 940 del 20 giugno 2011 è stata adottata la Strategia per il clima Energia-Alto Adige-2050 nel quale sono previsti degli strumenti incentivanti senza, però, prevedere dei dispositivi incentivanti per le fasce più deboli della popolazione;
Nel dettaglio, con i citati provvedimenti, si è fissata la strategia e gli obiettivi della Provincia autonoma di Bolzano per clima ed energia fino al 2030 in materia di rafforzamento dell’economia verde, di risparmio ed efficienza energetica, di sviluppo di energie rinnovabili, di interventi su trasporti, ricerca, innovazione e formazione.
In particolare, il Piano fa propri gli obiettivi europei al 2020, 2030 e 2050 in materia di clima ed energia come driver di sviluppo dell’economia provinciale. Diventano pertanto strategici per la Provincia:
la riduzione delle emissioni clima alteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990;
l’incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili;
l’incremento dell’efficienza energetica al 20% entro il 2020 e al 27% entro il 2030.
Nel merito la Provincia è già intervenuta per semplificare l’autorizzazione unica necessaria per impianti di potenza superiore a 1 MW mentre, al di sotto di tale soglia di potenza è sufficiente la procedura semplificata o la comunicazione al comune di competenza (come stabilito attraverso la L.P. n. 18 del 17 settembre 2013 che è intervenuta a modificare la L.P. n.9 del 7 luglio 2010);
Un cambio di passo, se non una riduzione, può considerarsi la D.G.P. 1380/2018 che è stata rubricata come “Criteri per la concessione di contributi per l’incentivazione dell’efficienza energetica e dell’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili per persone fisiche, pubbliche amministrazioni ed enti senza scopo di lucro” ed in premessa enuncia la contrastante volontà giuntale di ridurre gli investimenti sulle energie rinnovabili e riporta testualmente: “Gli obiettivi della politica energetica stabiliti nella Strategia Clima-Energia-Alto Adige 2050 attribuiscono priorità all'ottimizzazione dell’efficienza energetica. Per garantire un utilizzo ottimale delle risorse finanziarie disponibili viene mantenuto l’ammontare dei contributi per le misure migliorative dell’efficienza energetica, viene invece ridotto quello per l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile e vengono eliminate le misure meno assentite”
È nell'ambito di questo contesto che si colloca la proposta di legge che istituisce nella Provincia autonoma di Bolzano il cd. “Reddito energetico provinciale”, da realizzare attraverso la previsione di interventi per l’acquisto e la messa a disposizione, da parte della Provincia, di impianti fotovoltaici sulle coperture delle case dei cittadini dando la possibilità ai beneficiari di utilizzare gli impianti in comodato d’uso. La quota di energia in eccesso viene venduta in rete e i proventi percepiti dalla Provincia sono reinvestiti per alimentare la misura.
In questo modo si raggiunge un triplice obiettivo:
tutela dell’ambiente grazie all'abbattimento delle emissioni atmosferiche ottenuto mediante il progressivo incremento della produzione d’energia elettrica da fonti rinnovabili;
promozione della coesione economico-sociale, attraverso il progressivo incremento delle utenze beneficiarie del consumo gratuito dell’energia elettrica;
promozione dello sviluppo economico del territorio.
L’iniziativa, sperimentata per la prima volta con successo dal Comune di Porto Torres, in Provincia di Sassari, mette insieme una misura di contrasto alle povertà e lo sviluppo delle energie rinnovabili.
La sperimentazione nasce da un’idea del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro (M5S) che, insieme al Sindaco del Comune di Porto Torres (SS), dopo una serie di incontri con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha provveduto alla redazione di un regolamento comunale per l’introduzione del “Reddito energetico”.
La proposta di legge richiede di estendere a livello provinciale l’iniziativa sperimentata nel Comune di Porto Torres: in sostanza sarà la Provincia, al fine di favorire la progressiva diffusione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte solare presso ed a servizio delle utenze residenziali domestiche o condominiali, ad acquistare e a mettere a disposizione a titolo di comodato impianti fotovoltaici in favore, in via prioritaria, di utenti in condizioni di disagio socioeconomico. Grazie all'autoconsumo dell’energia prodotta, le famiglie potranno abbattere i costi della bolletta elettrica. Il rapporto di comodato durerà
inizialmente 9 anni, rinnovabile per altri 9 e poi ulteriori 7.
Complessivamente non più di 25 anni, con la possibilità di riscatto della proprietà degli impianti fotovoltaici da parte dei beneficiari.
È stato stimato che l’istallazione dell’impianto fotovoltaico consentirà alle famiglie che si trovano in stato di indigenza, individuate tramite bando, di risparmiare mediamente circa 200 euro all'anno sulla bolletta elettrica.
La proposta di legge istituisce, quindi, il Reddito energetico provinciale e ne disciplina le modalità di finanziamento, prevedendo che venga finanziato un fondo ad hoc con stanziamento iniziale a carico della finanza pubblica, la misura, inoltre, sarà alimentata anche grazie agli importi dei crediti maturati dai beneficiari, in ragione del servizio di scambio sul posto, e ceduti alla Provincia.
Infine, per la concreta attivazione del Reddito energetico provinciale, la Provincia dovrà sottoscrivere con il GSE un Protocollo d’intesa.
L’energia prodotta potrà essere auto consumata dai cittadini per le proprie necessità, mentre quella non utilizzata verrà immessa in rete mediante il contratto di scambio sul posto, stipulato tra i singoli cittadini e il GSE. Alla Provincia verrà attribuito il diritto di percepire dal GSE il contributo in conto scambio, che andrà a rimpinguare il fondo per il finanziamento di nuovi impianti fotovoltaici.
L’obiettivo del progetto non è solo quello di dare un sostegno alle famiglie in difficoltà economica, ma anche di diffondere la cultura delle energie rinnovabili.
L’iniziativa, attraverso la promozione di un modello di generazione distribuita dell’energia favorisce lo sviluppo, a livello locale, di un tessuto socioeconomico e produttivo ispirato alla trasformazione eco-sostenibile dei processi produttivi, attraverso innovazioni tecnologiche e organizzative.
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