Aggiornamento: 19 mag 2020
Il progetto "coltiviamo quello che mangiamo" è stato il più votato in regione, ma cosa prevede esattamente?
Il progetto vincitore permetterà di costruire alcuni orti didattici all'interno della scuola (circa 40 mq) e l'importo sarà erogato direttamente all'istituto con un unico vincolo: spendere interamente l'importo!
La cifra stanziata fa parte delle restituzioni dei portavoce eletti nel MoVimento 5 Stelle e sarà devoluta, oltre a progetti per la riqualificazione degli edifici, anche per progetti di mobilità sostenibile ed educazione alimentare.
Perché abbiamo scelto gli orti?
Nella fase di redazione del progetto, che ha coinvolto i nostri attivisti meranesi, la dirigenza scolastica ed i nostri portavoce sul territorio, abbiamo stilato una serie di obiettivi da rendere concreti attraverso il progetto:
• i futuri cittadini attivi partecipano all'intero processo di costruzione del mondo e quindi anche all'intero processo che porta gli ortaggi e la verdura direttamente dai campi alle nostre tavole.
E' quindi opportuna la promozione dei principi di una corretta alimentazione, individuando la stretta relazione tra alimentazione e salute dell’individuo;
• l'educazione al gusto attraverso la stimolazione dei ragazzi ad ampliare le loro conoscenze alimentari, riscoprendo i prodotti della natura attraverso il recupero delle usanze e delle tradizioni familiari in un contesto urbano che tende a ridurre gli spazi dell'ambiente naturale delle campagna circostanti;
• far conoscere e valorizzare la stagionalità dei vari prodotti ortofrutticoli, anche attraverso l’esperienza diretta.
Abbiamo quindi sintetizzato tutte le peculiarità del nostro territorio, a forte vocazione agricola, e le sfide dell'educazione: un corretto rapporto con il cibo, la conoscenza dei cicli biologici ed il contatto diretto con la terra.
Ed abbiamo ipotizzato alcuni possibili risultati:
• Miglioramento della cultura alimentare delle nuove generazioni beneficiarie del presente progetto, nonché delle famiglie e delle comunità degli studenti coinvolti, anche grazie a specifiche azioni di condivisione dei contenuti di progetto;
• Istituzione nell'ambito scolastico di un’ ulteriore occasione di osservazione delle caratteristiche e inclinazioni degli alunni, anche quelle difficilmente rilevabili nei contesti didattici più tradizionali;
• Utilizzo dei prodotti dell’orto, previa autorizzazione dell'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige e delle famiglie;
• Studenti più sensibili sul tema della riduzione degli sprechi alimentari e del riciclo degli scarti attraverso il riutilizzo dei semi;
• Incremento delle conoscenze degli alunni in campo botanico, naturalistico e ambientale.
Non ci resta che augure buon lavoro alla scuola ed auspicare che nei prossimi anni molti
altri progetti da tutto l'Alto Adige si uniscano a #FacciamoEcoscuola.